Home BlogDicono di Noi AL LICEO TITO LIVIO “LATINO CHE PASSIONE”

AL LICEO TITO LIVIO “LATINO CHE PASSIONE”

Di Emanuele Loconte

Rosa Maria Messia per EXTRA MAGAZINE – Luglio 2018

Se il latino è sopravvissuto tanto, ed è una lingua viva, è sicuramente dovuto, anche, a chi la coltiva con estrema passione, non concedendosi mai un momento di tregua, mai un giorno di riposo, oserei dire non andando mai in ferie, chissà forse nel timore di essere sopraffatti dall’otium”… mi perdonerete questo incipit, a mio avviso necessario per comunicarvi che l’11 luglio, in piena estate, si è svolta la prosecuzione del progetto “Navigare per mare latinum”, quando tutti li pensavano in vacanza, gli studenti delle classi II A e I B classico del Liceo “Tito Livio”, sono stati protagonisti e artefici di un incontro-dibattito dal titolo “La percezione del cambiamento. Riflessioni dal mondo classico” presso la saletta del caffè “Il Giglio”.

Tema dell’evento: la metamorfosi, il cambiamento, sia nell’accezione psicologica e quindi interiore, sia sociale ed economica. Dopo i saluti dell’assessore alla Cultura, Prof. Antonio Scialpi, che ha elogiato l’originalità dell’iniziativa, soprattutto in quanto inserita nella stagione estiva, il ricco programma della serata è stato presentato dalla professoressa Maria Gazzilli, la quale ha evidenziato l’importanza dei classici, come punti di riferimento valoriali per le giovani generazioni. Un’esilarante scena tratta dalla commedia plautina “Amphytruo” ha dato inizio alla serata. I giovani studenti hanno recitato in maniera encomiabile brani in lingua latina afferenti alla concezione del mutamento.

Particolarmente emozionante la lettura dell’incipit del poema ovidiano “Le Metamorfosi”. Con un balzo di qualche secolo si arriva alla lettura di passi scelti del poeta Petrarca, accuratamente esaminati dalla Prof.ssa Gazzilli che, inoltre, ha messo in evidenza come i testi classici subiscono anch’essi una metamorfosi nella loro ricezione e risemantizzazione da parte degli autori moderni. La nave salpata in questa sera d’estate ha permesso a chi ha scelto di proseguire nella navigazione di ascoltare la spiegazione, da parte del regista Emanuele Loconte, della concezione di metamorfosi nella drammaturgia, soffermando l’attenzione sull’opera “Sogno di una notte di mezza estate” di W. Shakespeare.

Dal teatro alla musica dal vivo: piacevole e di grande suggestione la performance della giovane studentessa Elvira Fornaio che ha eseguito al violino un’opera di Oscar Rieding accompagnata al pianoforte dal maestro Angela Semeraro. Rilevante l’intervento dell’instancabile Prof. Vito Fumarola, che con la passione, la competenza e la professionalità che lo caratterizzano ha portato il pubblico convenuto a riflettere sul rapporto, molto spesso problematico, fra passato classico e modernità.

Il giovane studente universitario in Lettere Classiche, Domenico Modista, ha condotto un’acuta disamina del concetto di cambiamento nell’epoca postmoderna, nell’età della società liquida, come la definisce il noto sociologo Bauman. A concludere la serata l’intervento del professor Domenico Lassandro, docente presso l’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari, che ha magistralmente enucleato il filo conduttore dell’intera iniziativa, carica, a suo parere, di varie suggestioni e di fecondi spunti di riflessione: la rinnovata consapevolezza e l’indispensabile rapporto col mondo antico per essere all’altezza dei tempi. A questi giovani studenti e ai loro professori il nostro plauso, perché mostrano, con queste iniziative, di credere fermamente in quello che fanno, di avere passione e, proponendole in piena estate, smentiscono i tanti luoghi comuni sui lunghi tempi di inattività di chi opera nella scuola. Complimenti e…ad maiora.

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