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ORIENTARSI AL MEGLIO PER SCEGLIERE IL PROPRIO FUTURO

Di Emanuele Loconte

Emanuele Loconte per PUGLIA PRESS – Gennaio 2018

Il talento è uno degli aspetti cardine che curo nella mia attività di coaching. Vocazione e sviluppo del potenziale sono aspetti strettamente interconnessi che possono portare un individuo alla piena realizzazione di sé stesso; è fondamentale però che venga attribuito un senso e un significato consapevole alle azioni che si compiono. Tali azioni, se guidate da una forte motivazione intrinseca, sono l’espressione concreta del potenziale di cui ognuno è portatore. Non è da sottovalutare, poi, l’importanza dell’ambiente sociale in cui si vive per la sua possibilità di influenzare in maniera determinante gli altri fattori legati allo sviluppo di sé.

L’ausilio del coaching nei processi di orientamento ci aiuta a rispondere alla domanda “qual è la mia direzione?”. Attraverso questo percorso, l’individuo chiarisce a sé stesso prima e agli altri poi quali sono le sue potenzialità e le sue motivazioni, così da rendere, anche in ambito lavorativo, ogni azione in linea col contesto organizzato in cui si opera. Nelle imprese, ad esempio, il ‘career coaching’ è utilizzato per accompagnare i propri manager nel miglioramento delle performance e nell’adattamento alle sempre diverse esigenze aziendali.

Avvalersi delle tecniche di mental coach è importante anche nella scelta dell’indirizzo scolastico da intraprendere, perché aiutano a scoprire e valorizzare le inclinazioni dello studente. Anche in questo caso, il talento viene portato sempre più vicino al livello della consapevolezza dei propri obiettivi, cercando di superare i timori del futuro e concentrandosi su aspirazioni e desideri, per arrivare a “mettersi al centro” del proprio futuro. Il giovane è invitato dal proprio coach a focalizzarsi su alcune semplici domande (ad esempio, “Cosa mi motiva per davvero?”, “In cosa riesco a dare il mio meglio?”, “Cosa mi aspetto di realizzare nel futuro?”, “Come potrò raggiungere ciò che voglio?”) così da fare in modo che bisogni e interessi emergano nel pieno rispetto della propria specificità.

Il mental coach svolge un ruolo attivo nell’ascolto e nella proposta di riflessioni efficaci a compiere volta per volta le giuste scelte, perché tocca un livello profondo di convinzioni personali e visione della vita, particolarmente importanti, ad esempio, nell’orientamento universitario.

“Frequentavo il corso di ingegneria informatica ed ero già al secondo anno”, racconta Marco, “i dubbi sono nati durante quell’anno, quando mi sentivo demotivato e senza entusiasmo verso la carriera di studi che avevo intrapreso. Ho provato a risolvere il problema da solo per alcuni mesi, senza ottenere risultati evidenti”. Da qui, la scelta di Marco di chiedermi aiuto come coach. Durante il nostro percorso, il giovane ha scelto di intraprendere il corso di laurea in Tecniche Audioprotesi, percorso lo entusiasma sotto ogni profilo.

Lavorare con un coach, permette infatti agli studenti di ottenere supporto, struttura e strumenti utili per una migliore conoscenza di sé, dei propri punti di forza, delle aree di miglioramento, ma soprattutto per focalizzare obiettivi personali e di carriera importanti, raggiungendo i risultati più rapidamente.

“Sono davvero entusiasta della scelta che ora ho intrapreso, e non c’è cosa migliore”, spiega soddisfatto Marco. “Grazie al coaching nel frattempo, ho imparato ad approcciarmi alle scelte in modo diverso in base alle varie necessità della vita, perciò mi sento anche più consapevole delle varie decisioni che ogni giorno devo prendere, dalle più banali alle più complesse e rilevanti”.

Durante il mese di Gennaio sarò a disposizione dei ragazzi per uno sportello di orientamento presso l’associazione Voci di Scena, a Martina Franca.

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